Monterotondo, inaugurato l’ampliamento del Museo Archeologico multimediale
La città di Monterotondo oggi ha un Museo Archeologico Multimediale più moderno e più grande. Uno sforzo culturale ed economico notevole che ha coinvolto diverse Istituzioni locali, Regionali e Nazionali.
Palazzo Orsini – Barberini si fa sempre più dimora per la cultura, il suo Museo s’è impreziosito di importanti reperti rinvenuti nel corso di scavi archeologici nel territorio, della bassa Sabina e dell’area Romana, si presenta più interattivo grazie a nuove installazioni multimediali, proiezioni ad alta definizione di ultima generazione e pannelli digitali.
Il percorso espositivo, riorganizzato con particolare dovizia, è dotato di contenuti in lingua dei segni. L’obiettivo, quello di restituire alla comunità spazi rinnovati da destinare ad attività culturali e formative finalmente è fruibile e per un mese si potrà visitare gratuitamente.

Le impressioni personali sono quelle comuni ai tanti cittadini che oggi erano presenti al taglio del nastro.
Molte le presenze di chi ha reso possibile realizzare questo riordino ed ampliamento del nostro museo archeologico, primi tra tutti, oltre alle Autorità Locali, le Soprintendenze, i rappresentanti della Regione Lazio e del Ministero, il Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, di Città Metropolitana.

Equilibrato è il restauro delle sale che conservano il pavimento degli anni 30, il tutto in una veste cromatica verde antico sapientemente illuminata, le teche di cristallo e gli screen digitali che ci aiutano nella visita multimediale sono esaurienti per affidare alla curiosità dei visitatori “un presidio di bellezza, d’educazione, di identità culturale e di legalità”.

Come sempre il bello rimanda al funzionale e tutto s’intreccia con un passato recente, che dovrebbe riportare l’attenzione di noi tutti verso la sede decentrata ospitata presso la Biblioteca Comunale che da diverso tempo versa in condizioni di parziale abbandono (almeno esternamente) diversa considerazione dovrebbe invece riguardare l’impegno promozionale da parte dell’ente Pubblico per rendere sempre più fruibile il patrimonio museale inserendolo in un programma di visite guidate periodiche se non possibili giornaliere.
Forse la riunificazione dei due centri museali potrebbe dare maggior prestigio a questo inestimabile patrimonio storico, ma questo forse è pretendere troppo!